Capitolo VI - 2008
Nei mesi successivi alle entusiastiche dichiarazioni di inizio anno, la situazione sembrava peggiorare giorno per giorno.
Si erano verificati diversi episodi di attriti tra A e i collaboratori, sia Agenti che dipendenti, e questo aveva portato alle prime, dolorose (per me) defezioni.
Poi, complice una presunta imposizione di Fire volta ad obbligare le proprie agenzie a risottoscrivere il mandato con condizioni capestro, e il successivo rifiuto da parte di A, all'Azienda veniva tolto il relativo mandato, almeno questo è quanto ci è dato sapere (dalle parole dello stesso A).
A questo punto, privi della possibilità di inserire direttamente i contratti, veniva reclutata una terza agenzia che si occupasse di questo inserimento, previo accordi retributivi, argomenti gestiti direttamente e privatamente da A.
Nel frattempo si delineava l'opportunità, motivata dalla possibilità di crescere nel fatturato, di aprire sotto altre spoglie Aziende differenti con mandati concorrenziali, in modo da acquisire qualsiasi cliente con il quale entrassimo in contatto.
E in questo progetto mi venne riservato un posto "d'onore", quale amministratore e socio del suddetto A.
Nella mia beata stupidità passai diversi mesi scalpitando tra me e me, convinto che quella posizione fosse un reale consolidamento del mio ruolo all'interno del gruppo e fiducioso che, finalmente, anche le mie finanze ne avessero tratto giovamento, oltre alla mia personale ambizione. Ma non è tutto oro quello che luccica, anzi...
Si erano verificati diversi episodi di attriti tra A e i collaboratori, sia Agenti che dipendenti, e questo aveva portato alle prime, dolorose (per me) defezioni.
Poi, complice una presunta imposizione di Fire volta ad obbligare le proprie agenzie a risottoscrivere il mandato con condizioni capestro, e il successivo rifiuto da parte di A, all'Azienda veniva tolto il relativo mandato, almeno questo è quanto ci è dato sapere (dalle parole dello stesso A).
A questo punto, privi della possibilità di inserire direttamente i contratti, veniva reclutata una terza agenzia che si occupasse di questo inserimento, previo accordi retributivi, argomenti gestiti direttamente e privatamente da A.
Nel frattempo si delineava l'opportunità, motivata dalla possibilità di crescere nel fatturato, di aprire sotto altre spoglie Aziende differenti con mandati concorrenziali, in modo da acquisire qualsiasi cliente con il quale entrassimo in contatto.
E in questo progetto mi venne riservato un posto "d'onore", quale amministratore e socio del suddetto A.
Nella mia beata stupidità passai diversi mesi scalpitando tra me e me, convinto che quella posizione fosse un reale consolidamento del mio ruolo all'interno del gruppo e fiducioso che, finalmente, anche le mie finanze ne avessero tratto giovamento, oltre alla mia personale ambizione. Ma non è tutto oro quello che luccica, anzi...